lunedì 22 dicembre 2014

New (smart?)generation - dubbi cellulari

New (smart?)generation - dubbi cellulari


É la mattina di Santa Lucia, il 13 Dicembre, ad io mi trovo mezzo influenzato al computer a fissare una fotografia postata da un amico su Facebook: un bambino in posa che mostra orgoglioso i doni e le caramelle ricevute e un genitore sorridente sul retro. A prima vista non mi ha dato alcun fastidio questa immagine, anzi, una famigliola felice che festeggia insieme al proprio figlio...ma poi scorrendo la home sel social più abusato di sempre ne vedo un'altra, e un'altra, e un'altra ancora...tanti amici e conoscenti hanno caricato e messo ad imperitura memoria le fotografie dei loro figli e dei loro doni, pronte al massacro per il gioco dei "like". Alcuni hanno addirittura aperto un profilo per il proprio pargolo e lo taggano in qualunque fotografia appaia così da creargli un imbarazzante album della vita online al quale non potrà mai sfuggire: la sua nascita è divenuto un evento da condividere socialmente tanto quanto il suo primo vomito, poco ci manca che anche il primo pannolino venisse fotografato ma la prima cacca nel water non può certo sfuggire. Genitori sempre più tecnologici con lo smartphone in mano ad ogni attimo per non perdere nemmeno un secondo, in immagine divertente, dolce, tenera, per fotografarlo con facce buffe e fargli video quando fa scemenze...state perdendo tutto. Non parlo da genitore ma da figlio, parlo con quei pochi ricordi che ho, e c'è un natale che ricordo distintamente perché mio padre lo filmò tutto. Ho memoria di quel natale grazie ad un film ma sapete cosa ricordo? Di voler mostrare le mie tartarughe ninja a chi era dietro quella telecamera, non alla telecamera, di volere la sua compagnia e approvazione non quella di sconosciuti nell'etere. Btw (By The Way - abbreviazione inglese per avvicinarsi ad una traduzione di "comunque") avete letto bene, ho scritto questo articolo il 13 Dicembre e ci ho messo circa una settimana a pubblicarlo...sono pessimo, lo so, ma questo vi farà render conto di quanto poco tempo ho da dedicare a questa mia nuova avvincente passione).
Ora mi sembra che per tanti sia diverso. Il mondo è cambiato e con esso anche i bisogni e l'atteggiamento della gente, ma qual é la differenza tra un bambino con giocattoli e un po' di tv ed un bambino con giocattoli e iPhone? Un divario enorme li separa già ora e aumenterà tra 10/20 o 30 anni se quello meno tecnologico non si adatterà. 

Mi piace la tecnologia, ne faccio uso tutti i giorni, ma sono sempre più convinto che alcune delle cose che utilizziamo ogni giorno siano paragonabili ad un cancro per la società se utilizzate fuori controllo e purtroppo la situazione è destinata a degenerare sempre più. Come un computer che diventa vecchio se non aggiornato anche le persone che non staranno al passo rimarranno indietro escludendosi dalla realtà sempre più di corsa, sempre più connessa nel disagio della convinzione di essere una comunità quando invece sono tanti singoli individui che si trovano nello stesso luogo virtuale. Non mi pare davvero una bella cosa...eppure è così. C'è sempre più bisogno da parte di individui tra i 6 e i 24 anni di apparire sugli schermi senza un reale motivo, di riconoscere dietro allo schermo l'unica verità dando un minor peso alla realtà tangibile.

Vorrei ritirarmi in lande sperdute per vivere a contatto con la terra, seguendo i miei ritmi e vivendo lentamente soddisfando i piccoli bisogni di tutti i giorni. Avere qualche animale, l'orto...ma poi mi mancherebbero tutte quelle cose che oggi utilizzo tutti i giorni. E se poi volessi avere un figlio? Crescerebbe diverso dagli altri, si sentirebbe a disagio contro la maggioranza dei cyber ragazzi della sua età, e mi dispiacerebbe. Dovrei quindi circondarmi da persone che la pensano come me così da non avere opinione contraria e dibattiti costruttivi su com'è meglio crescere la prole? Certo è che in questo momento sia io che scrivo che voi che leggete utilizziamo la tecnologia che abbiamo io per "rendere un servizio" e voi per "leggere una notizia" e non portiamo alcuno scompenso celebrale alle nostre menti già navigate, quale dunque il giusto utilizzo dei potenti mezzi a disposizione di tutti? Come sempre bisogna crescere con la testa e metter buonsenso dove sembra mancare, tutto il resto dovrebbe esser lecito.

Il cybergiornalista in bicicletta,

Charlie Capotorto

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